Il 2020 è stato senza dubbio un anno che ricorderemo per molto tempo.
Abbiamo affrontato lockdown, chiusure, quarantene, rallentamenti, isolamenti, distanziamenti. Abbiamo trascorso molto tempo lontano dagli amici e dai parenti, lontano dalle attività di socializzazione. Fermi dai nostri momenti di piacere, di sport, di svago.
Molti progetti sono stati messi in stand by, altri invece hanno visto la luce.
Molte persone si sono sentite profondamente ferite da questa condizione, altre ne hanno fatto un punto di forza.
Come mai questa grande differenza?
In questi mesi ho visto molte persone costrette a gettare la maschera.
Ti ritrovi in questa condizione?
Causa forza maggiore il castello di falsità e illusioni che ti sei cucito addosso è inevitabilmente crollato. A marzo parlavamo di guardarci dentro, di uscirne migliori, più forti, più saggi. Invece ti sei ritrovato più triste, disperato, rassegnato. Tutte le tue sconfitte e frustrazioni sono venute a galla.
Per un po’ hai avuto l'alibi di poter congelare tutto quello che non sei riuscito a raggiungere e realizzare nella tua vita. Ma questo è un anno in cui, paradossalmente, mentre tutto si ferma la tua vita sta cercando di fare lo sprint decisivo verso la vittoria.
E allora il tanto abusato concetto di guardarsi dentro ha dismesso i panni di una leggera pratica da santoni e pacifisti alternativi per invadere la tua presuntuosa e insoddisfatta esistenza.
Parole forti, ma è stato come se un treno che ti avesse investito.
Per la prima volta hai sentito il bisogno di accettare la tua vulnerabilità per poter affermare la tua individualità. Ti sei sentito responsabile di seguire il tuo progetto di vita e perseguire una certa forma di concretezza; emerge l’ambizione di dare parola alla tua creatività. Allo stesso tempo è esploso un potente conflitto nell’instaurare relazioni con gli altri, nell’integrarti con la società e stare alle sue regole.
Inevitabilmente tutto questo trambustio di sensazioni ha portato grande confusione nel tuo modus operandi quotidiano. Non ti senti centrato e vai alla ricerca di soluzioni e certezze.
Magari comportandoti male.
Facendo emergere tutta la tua oscurità.
Guardando al passato e alle scelte che hanno segnato la tua storia.
Se la rabbia di Fegato si ribellava in cerca di cambiamento, la tristezza del Polmone spinge la tua energia verso la chiusura e l’isolamento. In una situazione emotiva compromessa legata al rimpianto, alla malinconia, al dolore, al lutto, l’energia ristagna nella zona toracica – oppressione, dispnea, tensione alle spalle fino ad essere causa un malessere emotivo che può perdurare nel tempo con sintomi di depressione, irritabilità e mancanza di vitalità rendendo impossibile l'apertura gioiosa e vitale verso l'esterno.
Fino a che continui a guardare indietro non potrai progredire e rimarrai intrappolato nelle pastoie della vita, nei tuoi rimpianti, nelle tue frustrazioni. Vivere il presente ti permette di porre nuove cause e progredire nel tuo percorso di vita.
Essere presente ti permette di vivere con gioia e interesse quello che ti sta capitando. Vivere il presente ti permette di liberarti dai sensi di colpa, dal rammarico, dalle insoddisfazioni e di accumulare energia.
Dare forza al passato equivale a proiettarsi troppo nel futuro vivendo nell’inganno e nell’illusione. Una dissonanza temporale non ti consente di creare valore qui ed ora impedendo di avere effetti benefici nel futuro.
Il tuo corpo fisico è un tempio sacro che ospita la tua anima, accoglie la tua psiche e alberga la tua mente; va curato e rispettato. Il viaggio verso la liberazione del Sé è un percorso che puoi intraprendere in qualsiasi momento.
Quando la fede in te stesso vacilla e cerchi l’appoggio dall’esterno, dai agli altri il potere di aggredirti con energie negative, di invadere i tuoi spazi e attaccare la tua forza. Inconsapevolmente vorresti iniziare ad assumerti la responsabilità delle tue scelte e ad abbattere il tuo grande ostacolo:
non ci sono limiti, tutto è possibile.
Senti di voler portare a compimento la tua missione e attivare compassione, empatia, e liberarti dal giudizio.
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